Fondo di aiuto immediato: la Catena della Solidarietà versa i primi sussidi alle vittime

Berna, 05.08.2014 - La Catena della Solidarietà ha versato i primi sussidi attingendo al fondo di aiuto immediato per le vittime di misure coercitive a scopo assistenziale e di collocamenti extrafamiliari. Il sostegno è destinato alle vittime che oggi versano in ristrettezze economiche. I sussidi versati si situano tra i 4000 e i 12 000 franchi. Il termine per l’inoltro delle richieste è il 30 giugno 2015. Sono oltre 350 le richieste inoltrate fino ad oggi.

Il fondo di aiuto immediato creato nell'aprile del 2014 è frutto della stretta collaborazione tra la tavola rotonda per le vittime, i Cantoni e la Catena della Solidarietà, che ora - con un mese di anticipo rispetto allo scadenzario originale - versa i primi sussidi alle vittime. L'aiuto finanziario immediato è destinato a persone che oggi vivono in ristrettezze economiche avendo subito violazioni della propria integrità personale in seguito a misure coercitive a scopo assistenziale o collocamenti extrafamiliari disposti o eseguiti prima del 1981. L'idea è di compiere un gesto di solidarietà - da non intendersi come indennità - nei confronti di chi versa in condizioni di particolare bisogno.

Oltre 350 le richieste in entrata

Da giugno gli interessati possono sottoporre le loro richieste di aiuto immediato al delegato per le vittime di misure coercitive a scopo assistenziale designato dalla consigliera federale Simonetta Sommaruga. Un comitato della tavola rotonda esamina le richieste applicando i criteri definiti insieme alla Catena della Solidarietà. L'erogazione segue in particolare le condizioni applicabili alle prestazioni complementari. In casi particolari, non rientranti nella fattispecie prevista per le prestazioni complementari o in una situazione finanziaria analoga, il comitato tiene conto anche di fattori quali l'età, la malattia, determinati bisogni altrimenti non soddisfabili e situazioni d'emergenza finanziaria.

Il comitato si compone di cinque persone, tra le quali due ex vittime. Se le condizioni per la concessione dell'aiuto immediato sono adempite, il delegato trasmette la richiesta con parere favorevole alla Catena della Solidarietà, che ne decide formalmente e procede al versamento. Sono oltre 350 le richieste finora inoltrate al delegato. Il termine per l'inoltro delle richieste è il 30 giugno 2015.

Fondo a titolo volontario gestito dalla Catena della Solidarietà

I fondi per l'aiuto immediato sono forniti a titolo volontario dai Cantoni, dalle città e dai Comuni, nonché da istituzioni, organizzazioni e imprese private e privati cittadini. La parte più cospicua è offerta dai Cantoni: a gennaio 2014 la Conferenza delle direttrici e dei direttori cantonali delle opere sociali e la Conferenza dei direttori cantonali competenti in materia di lotterie hanno raccomandato ai Cantoni di alimentare il fondo d'aiuto immediato con cinque milioni di franchi. 24 Cantoni hanno già dato seguito a tale raccomandazione. Altri due a tre milioni di franchi sono stanziati da organizzazioni, istituti, imprese ed eventualmente da donatori privati (conto per le donazioni n° 14-444422-2, IBAN CH96 0900 0000 1444 4422 2; Catena della Solidarietà, 1211 Ginevra 8, fondo speciale).

Il fondo d'aiuto immediato è gestito dalla Catena della Solidarietà come fondo speciale affidato ai specialisti del settore Aiuto sociale in Svizzera. Sono previsti versamenti unici per un ammontare tra i 4000 e i 12 000 franchi.

Aiuto immediato limitato nel tempo

Nel suo rapporto del 1° luglio 2014 la tavola rotonda raccomanda prestazioni finanziarie a favore di tutte le vittime di misure coercitive a scopo assistenziale o di collocamenti extrafamiliari. Allo scopo propone un fondo di solidarietà, finanziato prevalentemente dallo Stato. La decisione in merito alla creazione delle necessarie basi legali compete al legislatore, il che richiede tempo. A titolo transitorio è pertanto stato istituito il fondo volontario di aiuto immediato, ora operativo e limitato nel tempo.


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Ultima modifica 30.01.2024

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