"Un PACS per la Svizzera?": convegno su nuove forme giuridiche per i rapporti di coppia

Negli ultimi decenni le forme di convivenza sono cambiate radicalmente. Molte coppie optano tuttora per il matrimonio, ma parallelamente aumenta il numero di coloro che desiderano vivere in modo diverso. È pertanto necessario chiarire se la Svizzera abbia bisogno di una nuova forma di disciplinamento dei rapporti di coppia. Giovedì, alla presenza della consigliera federale Simonetta Sommaruga, esperti del mondo politico e di quello scientifico hanno affrontato questa problematica all’Università di Berna.
La consigliera federale Simonetta Sommaruga tiene il discorso inaugurale del convegno "Un PACS per la Svizzera?"
(Foto: DFGP)

La consigliera federale Sommaruga ha sottolineato che il diritto dovrebbe rispecchiare la realtà delle forme di convivenza attuali. Negli ultimi anni questo diritto è stato in parte già modificato: l’autorità parentale congiunta è diventata la regola, l’adozione del figliastro è stata estesa alle coppie omosessuali e il Consiglio federale ha da poco avanzato proposte per un diritto successorio al passo con i tempi.

Secondo Simonetta Sommaruga, queste riforme liberali intendono permettere a tutti di vivere come ritengono giusto, senza essere svantaggiati dalla legge per le loro scelte di vita o il loro orientamento sessuale. Il PACS (pacte civil de solidarité) persegue questa via e potrebbe fornire alle coppie non sposate, che oggi costituiscono circa il 20 per cento di tutte le coppie, un quadro legale che chiarisca determinate questioni come, ad esempio, il diritto di visita in ospedale.

Il PACS francese: un modello per la Svizzera?

Il convegno era intitolato "Un PACS per la Svizzera?". Il PACS è stato introdotto in Francia già nel 1999 e oggi viene scelto da molte coppie francesi. Si tratta di un contratto di diritto civile che permette a due adulti di sesso diverso o uguale di organizzare legalmente la loro convivenza. Riguarda esclusivamente lo status di coppia e non istituisce vincoli familiari.

Il PACS o un istituto simile è conosciuto anche in Lussemburgo e in Svizzera: nei Cantoni di Ginevra e Neuchâtel sia le coppie eterosessuali sia quelle omosessuali possono scegliere il PACS cantonale, i cui effetti sono però limitati al diritto cantonale (p. es. nelle procedure con l’amministrazione cantonale o in relazione alle imposte cantonali). Il PACS cantonale non ha invece ripercussioni sullo stato civile e sulla successione, che sono disciplinati dal diritto federale.

Postulati presentati dal Parlamento

Nel suo rapporto sulla modernizzazione del diritto di famiglia del 25 marzo 2015 il Consiglio federale aveva affermato che il diritto di famiglia andava adeguato alle attuali variegate forme di vita familiare. Come esempio aveva sottoposto a discussione il PACS, che potrebbe venire incontro a quelle coppie le cui esigenze non sono soddisfatte da una convivenza di fatto.

Poco dopo il Parlamento aveva incaricato con due postulati (15.3431 e 15.4082) il Consiglio federale di esaminare concretamente la questione della regolamentazione legale di una tale forma di rapporto e la sua possibile strutturazione. Per adempiere a tale mandato, l’Ufficio federale di giustizia (UFG), in collaborazione con il Seminario di diritto civile dell’Università di Berna, ha organizzato il summenzionato convegno di esperti.

Le conclusioni cui sono giunti gli esperti nel quadro del convegno saranno riportate nel rapporto del Consiglio federale in risposta ai relativi postulati. Il Consiglio federale adotterà il rapporto presumibilmente a metà del 2018.

Ultima modifica 22.06.2017

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