Con l’adesione a Schengen, la Svizzera fa parte dello spazio Schengen – lo spazio europeo della libera e illimitata circolazione delle persone. A tal fine ha in gran parte abolito i controlli sulle persone alle sue frontiere e partecipa alla cooperazione per un rafforzamento della sorveglianza delle frontiere esterne comuni di Schengen (aeroporti internazionali). La Svizzera fa inoltre parte dell’Agenzia della guardia di frontiera e costiera FRONTEX, dell’Eurosur e del Fondo europeo per le frontiere esterne.
FRONTEX è l’Agenzia della guardia di frontiera e costiera dell’UE. È responsabile della sorveglianza dei confini esterni di Schengen. Essa sostiene gli Stati membri nei controlli degli intressi, nelle operazioni di espulsione, nello scambio delle autorità nazionali di protezione dei confini e coordina la sorveglianza delle frontiere marittime e terrestri. Per farlo può avvalersi di guardie di frontiera nazionali. La Svizzera ha partecipato per la prima volta nel 2019 a un intervento FRONTEX in materia di rimpatri.
Nel 2015 il Parlamento svizzero ha recepito l’ordinanza Eurosur per il sistema europeo di sorveglianza delle frontiere. Tale sistema regolamenta lo scambio di informazioni e coordina la sorveglianza delle frontiere esterne di Schengen. In questo modo si intende migliorare la capacità di reazione delle autorità preposte alla sorveglianza delle frontiere e colmare le lacune in materia di sicurezza. Il sistema intende inoltre agevolare il soccorso in mare. L’attuazione operativa in Svizzera spetta al Corpo svizzero delle guardie di confine.
Il Fondo europeo per la sicurezza interna (ISF) contribuisce a incrementare la sicurezza nello Spazio di Schengen, impedire ingressi irregolari e favorire l’ingresso regolare. Il Fondo intende sostenere quegli Stati Schengen che hanno dei costi elevati per la protezione dei loro confini esterni di Schengen. La Svizzera partecipa a tale fondo dal 2018.
La partecipazione alla protezione comune delle frontiere esterne ha svariate ripercussioni sulla politica svizzera in materia di migrazione e in particolare anche di asilo e viceversa. Con l’adesione a Schengen è opportuno tener conto che i diritti dell’uomo e dei rifugiati vengano presi in considerazione alla stessa stregua delle questioni relative alla politica della sicurezza. Il sistema di protezione delle frontiere europeo è stato costantemente sviluppato nel corso degli ultimi anni. Ad oggi non è stato però raggiungo alcuno standard minimo uniforme nella protezione europea dei rifugiati. La protezione delle frontiere esterne deve procedere di pari passo con l’impegno della Svizzera per una maggiore solidarietà nella ripartizione degli oneri nell’accoglienza e nell’alloggio di richiedenti asilo a livello internazionale.
Il Fondo europeo per la sicurezza interna, a cui aderisce la Svizzera, supporta quegli Stati Schengen alle frontiere esterne che hanno elevati costi di protezione delle frontiere per poter controllare in modo efficace i passaggi delle frontiere. La forma della ripartizione degli oneri viene accolta con favore. Ma anche in questo caso vale quanto segue: è necessario continuare a effettuare efficaci controlli delle frontiere garantendo i diritti umani e dei rifugiati.
Pubblicazioni
-
Una nuova guardia di frontiera e costiera per l’Europa
Presa di posizione della CFM (2017)
-
Fondo Schengen per le frontiere esterne
Presa di pozione della CFM (2009)
Ultima modifica 18.06.2024