Recepimento della modifica del codice frontiere Schengen / adeguamenti LAsi e LStr

Nuove norme per il ripristino dei controlli di frontiera alle frontiere interne Schengen e altre modifiche del diritto in materia di asilo e di stranieri

Il 9 aprile 2014 il Consiglio federale ha adottato il messaggio concernente il recepimento del regolamento (UE) n. 1051/2013 che modifica il codice frontiere Schengen (CFS) allo scopo di stabilire norme comuni per il ripristino temporaneo dei controlli di frontiera alle frontiere interne, adottato a livello dell’UE il 22 ottobre 2013.

Sin dall’applicazione degli accordi d’associazione a Schengen, alle cosiddette frontiere interne della Svizzera sono svolti controlli esclusivamente in presenza di un sospetto. In situazioni straordinarie, il codice delle frontiere Schengen prevede la possibilità di ripristinare temporaneamente i controlli sistematici nell’ambito di determinati eventi.

In risposta alla crisi nordafricana nella primavera 2011 e alla pressione migratoria che ne è scaturita, l’UE ha deciso di precisare e completare le condizioni e le procedure per il ripristino temporaneo dei controlli di frontiera alle frontiere interne. Il regolamento (UE) n. 1051/2013 stabilisce una nuova durata massima del ripristino dei controlli di frontiera alle frontiere interne. In caso di eventi prevedibili - per esempio importanti convegni - i controlli di frontiera possono essere ripristinati per al massimo sei mesi. Finora la durata massima era di trenta giorni.

Se la tutela dell’ordine pubblico o della sicurezza interna richiede un’azione urgente, lo Stato Schengen interessato potrà ripristinare i controlli alla frontiera interna per dieci giorni al massimo. Il provvedimento potrà essere adottato per un massimo complessivo di due mesi. Grazie alla nuova disciplina dei termini ci si propone di garantire che sia fatto ricorso a questo strumento soltanto laddove effettivamente necessario.

Gli Stati Schengen avranno la possibilità, a determinate condizioni, di ripristinare i controlli alle frontiere interne se la valutazione Schengen evidenzia che uno Stato presenta gravi lacune nel controllare la frontiera esterna Schengen. Questa novità esplicita il carattere imprescindibile, per l’abolizione dei controlli alle frontiere interne, del buon funzionamento dei controlli alle frontiere esterne.

La Svizzera, in qualità di Stato Schengen, è favorevole alla possibilità di ripristinare temporaneamente i controlli di frontiera alle frontiere interne, giacché è nel suo interesse vedere il sistema Schengen ulteriormente rafforzato. Il recepimento di questo sviluppo dell’acquis di Schengen implica adeguamenti minimi della legge federale sugli stranieri (LStr).

Il messaggio adottato dal Consiglio federale contiene anche tre modifiche di legge. Nella LAsi è proposta una nuova attuazione della direttiva 2001/40/CE del Consiglio del 28 maggio 2001 relativa al riconoscimento reciproco delle decisioni di allontanamento dei cittadini di paesi terzi. Ciò consente agli Stati che lo desiderano di riconoscere le decisioni in materia d’asilo e le decisioni di allontanamento erogate da altri Stati Dublino e, pertanto, di eseguire le decisioni di allontanamento direttamente nel Paese d’origine. L’allontanamento presuppone che da un certo tempo (sei mesi) lo Stato Dublino competente non esegua gli allontanamenti verso lo Stato d’origine o di provenienza del richiedente e che la Svizzera sia verosimilmente in grado di farlo senza problemi e celermente.

Alcuni complementi alla LStr mirano inoltre ad autorizzare l’accesso online delle competenti autorità comunali ai dati del sistema centrale d’informazione visti (C-VIS) e del sistema nazionale ORBIS. Infine, sempre nella LStr, è precisato che la disposizione della carcerazione cautelativa è esclusa nei confronti di giovani minori di 15 anni.

La procedura di consultazione si è svolta dal 20 novembre 2013 al 20 febbraio 2014. La grande maggioranza dei partecipanti ha approvato l’avamprogetto in consultazione.

Il Parlamento tratterè il progetto durante la sessione estiva. L’entrata in vigore è prevista per il 2015.

Procedura di consultazione

dal 20 novembre 2013 al 20 febbraio 2014

Ultima modifica 01.07.2015

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